DOPPIO LIVELLO. COME SI ORGANIZZA LA DESTABILIZZAZIONE IN IN ITALIA
Attraverso testimonianze inedite, Stefania Limiti esplora la nascita della cosiddetta Rete atlantica e i legami forti stretti da uomini della Nato e funzionari Cia con i gruppi neofascisti italiani, molti dei quali divennero pedine dello stragismo. «Stefania Limiti si muove con agilità e serietà all’interno di una materia colma di ombre, dove spesso l’ultimo tassello della verità è stato sottratto da un’abile strategia di omissioni, ricatti e depistaggi». - Andrea Di Consoli, Il Sole 24 Ore La verità in Italia sfugge. Da Portella della Ginestra ai delitti eccellenti di Falcone e Borsellino, passando per piazza Fontana, l’Italicus, piazza della Loggia, la P2, Gladio, ci è stata sottratta da un progetto di potere chiaro e organizzatissimo, il doppio livello, il cui scopo era coprire con “false bandiere” il reale corso degli avvenimenti. “Non penserà mica che Capaci fu opera di quattro mafiosi?” è la domanda che un ex gladiatore siciliano rivolge all’autrice, in realtà una delle tante, devastanti risposte contenute in questo libro che scava nella destabilizzazione che ha afflitto la storia recente d’Italia. Attraverso testimonianze inedite, Stefania Limiti esplora la nascita della cosiddetta Rete atlantica e i legami forti stretti da uomini della Nato e funzionari Cia con i gruppi neofascisti italiani, molti dei quali divennero pedine dello stragismo. Racconta in che modo il doppio livello cerchi ambienti in cui infiltrarsi, come nel caso della P2. O uomini fidati cui ricorrere, come Giulio Andreotti. Perché il doppio livello non è un contropotere, ma il potere tout court: cinico, invisibile, insospettabilmente violento.
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