LA CULLA - NICOLA MARZELLA IN ITALIA
Don Vittorio da alcuni anni si sveglia, tutti i giorni, alle prime luci dell'alba. La sua parrocchia ha intrapreso un'iniziativa di supporto per le famiglie non in grado di accudire i propri figli. Per scoraggiare il fenomeno di abbandono dei neonati nei cassonetti o per le strade, la parrocchia, in collaborazione con il reparto di pediatria e neonatologia dell'ospedale, ha istituito una culla termica per la loro accoglienza. Un compito che Don Vittorio svolge volentieri, con entusiasmo. Trovare nella culla una piccola creatura non lo considera un atto di abbandono, ma un dono d'amore verso il neonato. Perché, chi decide di lasciare il proprio figlio in questo posto, sa che sarà accolto e curato. La culla è allarmata, quando è occupata da un neonato, il cellulare di Don Vittorio inizia a squillare, emettendo un suono particolare. Quella notte, Don Vittorio era particolarmente irrequieto, il suo cellulare iniziò a squillare. Si avviò, senza premura, tanto era convinto che si trattasse di un falso allarme. Invece, dovette ricredersi, perché nella culla c'era una bimba di alcuni mesi. Accanto a sé c'era una lettera che Don Vittorio, dopo averla letta, la conservò, promettendosi di consegnarla alla destinataria se avesse voluto conoscere sua madre. Isabella e Francesco sono due ragazzi, entrambi con un passato difficile. Un'infanzia travagliata, privata del sentimento più importante: l'amore genitoriale. L'arrivo di un figlio è il coronamento della loro unione. Ma, la sorte si mostra ostile, Isabella è costretta a rinunciare alla maternità. La situazione sembra non avere via d'uscita, sennonché, l'eco della voce di sua madre la spinge a percorrere un'altra strada per condurla alla maternità: l'adozione. La vita della coppia si ricostituisce, grazie all'arrivo di una bimba di pochi mesi che una madre disperata è costretta, suo malgrado, ad abbandonare. Il cordone ombelicale, tuttavia, non è definitivamente interrotto.
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