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Convento xvi


Elenco delle migliori vendite convento xvi

Ascoli Piceno (Marche)
Residenza nobiliare posta lungo l'asse viario di corso Mazzini, palazzo Saladini-Pilastri si distingue per la sua poderosa facciata composta da bianchi blocchi di travertino levigati e allo stesso tempo mostra, in alcune parti laterli, l'aspetto originario che doveva avere nel XVI secolo. Infatti l'edificio è composto di tre ali per totali 6.534 mq coperti, di cui quella orientale è caratterizzata da una semplice muratura in blocchi di travertino grezzi, tipica dei palazzi ascolani cinquecenteschi. Il palazzo venne fondato nel XVI secolo nell'area precedentemente occupata da un monastero di suore benedettine. Nell'ampio giardino situato dietro la residenza è ancora possibile vedere alcuni resti del chiostro del convento medievale. Dal punto di vista architettonico l'ala orientale non presenta elementi di particolare interesse con semplici finestre dotate di mensola al primo piano e con ringhiera in ferro al secondo. Altro discorso per quanto riguarda il resto dell'edificio, che fu oggetto di una drastica operazione di restauro nel corso del XIX secolo. Il rinnovamento che, come già accennato, interessò solo l'ala occidentale e quella centrale, avvenne secondo un progetto del 1848 di Luigi Poletti, architetto modenese rappresentante del neoclassicismo post-napoleonico. Ciò è evidente nell'austera razionalità in cui ci appare la facciata, dove l'ala centrale più alta e più sporgente, è scandita, nella parte superiore, da possenti paraste con capitelli corinzi in terracotta realizzati dallo scultore Giorgio Paci. La scansione dell'edificio si risolve anche orizzontalmente con un alto zoccolo che si estende all'ala vecchia orientale, un cornicione aggettante in cui si intersecano i tre ingressi a tutto sesto e un largo fascione marcapiano proprio sotto il piano nobile. Nella parte Ovest del fabbricato troviamo l'antica Chiesa (ancora oggi consacrata) titolata a San Al piano terra si trovano finestroni a tutto sesto ai quali corrispondono più in alto finestre quadrate. Al primo piano, invece, le finestre sono coronate da un architrave fortemente aggettante sostenuto da mensole a voluta. I vani nella parte centrale immettono ad un balcone con balaustra a pilastrini. Nel secondo piano dell'ala centrale le finestre poggiano su una fascia, spezzata dalle paraste, decorata con fregi a volute. Si conclude il piano terzo con una torre di avvistamento. Alle spalle del fabbricato un ampio parco privato di oltre 8.835 mq recintati, con un piccolo mausoleo centrale ed una fonte naturale d'acqua. Il palazzo si presenta internamente con saloni affrescati, caratterizzati da stanze di ampie dimensioni, ingresso principale con colonnato, ingresso per carrozze, alloggi di servizio e residenza principale. Ad oggi la proprietà si presenta in condizioni da ritrutturare, con alcune lesioni interne dovute al terremoto e comunque con necessità di interventi imprtanti sull'intera superficie. > Sull'immobile esiste già una pratica approvata di fondo per il sisma
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Roma (Lazio)
ROMA, Centro Storico, Via Vittoria. Bellissima abitazione nel cuore del Rione Campo Marzio, al piano primo di un delizioso Palazzetto storico. All'interno del "Tridente", gode di una posizione unica; a pochi passi da Piazza di Spagna e Trinità dei Monti, Via Vittoria collega Via del Corso a Via del Babuino. L'abitazione, finemente restaurata ed arredata, si compone di ingresso, soggiorno con angolo cottura, ampia camera da letto e bagno con doccia. Completano la bella proprietà gli arredi pregiati, gli affascinanti soffitti a cassettoni, gli accessori e tutti gli elettrodomestici. Contratto abitativo transitorio con giusti requisiti e garanzie. URL: https://www.immobilidiprestigio.it/it/ref/GWW19 Storia: Vi sono sicuramente tante strade il cui toponimo ha origini discutibili o addirittura misteriose, ma indubbiamente questa via Vittoria offre un caso singolare di toponomastica. Il Rufini nel 1847 affermò che questa via "venne così chiamata perché credesi vi abitassero due fratelli ed un altro giovane che nelle giostre e nelle corse riuscendo più volte vincitori, venivano accompagnati alla loro abitazione coronati di alloro e di olivo con plausi e grida di vittoria". Simpatica ma difficile da accettare, come d'altronde la spiegazione che fa discendere il nome della via dal fatto che qui vi abitarono, durante la Rivoluzione Francese, le zie di Luigi XVI, Adelaide e Vittoria, dimenticando però che il toponimo è più vecchio di almeno due secoli e, inoltre, perché solo Vittoria e non anche Adelaide' Altri ancora indicano un documento, le "Taxae Viarum" del 1617, dal quale risulta che nella via abitava ed operava un tal Stefano Vittoria, tessitore di una certa notorietà: forse è la spiegazione più accettabile. Questa via collega via del Corso a via del Babuino ed ebbe origine nell'ambito di un'operazione unitaria della struttura urbana del Tridente, episodio che concluse la "Renovatio Urbis" del Rinascimento romano, iniziata da papa Leone X (1510) e completata sotto Paolo III. La via ebbe anche nome "delle Orsoline" per il monastero fondato, insieme alla chiesa denominata dei Ss.Giuseppe ed Orsola, da Camilla Borghese Orsini nella prima metà del Seicento ed interamente ricostruito tra il 1760 e il 1779 da Mauro Fontana e Pietro Camporese il Vecchio. Con l'avvento di Roma capitale e con lo scioglimento delle corporazioni religiose, le Orsoline furono costrette a sgomberare l'edificio che divenne proprietà statale. Nel 1839 i locali dell'ex convento furono concessi all'Accademia di Santa Cecilia e per questo motivo il complesso fu riadattato e ristrutturato: la chiesa venne sconsacrata e divenne sala per concerti, poi utilizzata come sala di recitazione per l'Accademia d'Arte Drammatica. L'Accademia di Santa Cecilia, un'istituzione musicale che vantava già tre secoli di storia, fu istituita nel 1585 da Sisto V con la bolla "Ratione congruit", atto ufficiale di fondazione della Congregazione dei Musici. Sua prima sede fu la chiesa di "S.Maria ad Martyres", poi nel giro di circa 40 anni si trasferì diverse volte, dalla chiesa di S.Cecilia in Trastevere a S.Nicola de' Cesarini a quella di S.Maria Maddalena. Finalmente nel 1685 la Congregazione fissò la proprio sede a S.Carlo ai Catinari: periodo di particolare splendore fu quello che vide il cardinale Pietro Ottoboni protettore della Congregazione (1691-1739), tanto che il quel periodo (1716) un Breve di conferma di Innocenzo XI obbligava tutti i musicisti operanti a Roma ad iscriversi come soci ceciliani. Nel 1830, con l'elezione di Luigi Rossi alla carica di segretario della Congregazione, ebbe inizio un periodo di profonda trasformazione, da sodalizio a vera e propria Accademia di valenza internazionale. Deciso ad aprire le fila dei soci a categorie fino ad allora escluse (poeti, danzatori, costruttori di strumenti musicali, editori e perfino regnanti ed ambasciatori in qualità di mecenati), Rossi varò una profonda riforma dello Statuto, trasformando la Congregazione dapprima in "Congregazione ed Accademia" e poi in "Pontificia Accademia". Nel 1853 l'Accademia cambiò ancora sede e si stabilì in via di Ripetta 222, fino alla definitiva sede, come già accennato, nell'ex convento delle Orsoline di via Vittoria.
1.300 €
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Catania (Sicilia)
Via Vittorio Emanuele II è una delle vie più importanti e antiche del centro storico cittadino, e si estende da Piazza dei Martiri a Piazza risorgimento. Lungo la via si trovano numerosi luoghi e monumenti, testimonianza del crocevia di cultura e dominazioni che hanno interessato la città. Caratterizza la zona il ''Teatro Romano'' e ''l'Odeon'', testimonianza della Catania dominata dai Romani, oggi sede di un museo e durante il periodo estivo ospita rappresentazioni musicali provenienti da tutto il mondo. Poco distante dall'immobile troviamo il 'Monastero della Santissima Trinità', edificio settecentesco nato come convento di clausura femminile, oggi sede del Liceo Scientifico 'Boggio Lera'; e il 'Complesso Monastico dei Benedettini', costruito intorno al XVI secolo, e oggi sede di tutte le facoltà umanistiche.L'immobile, trattasi di una soluzione indipendente su un unico livello, è ubicato sulla stessa via Vittorio Emanuele II, composto da un'ampia bottega con affaccio sulla sopracitata via; dal disimpegno, si accede al bagno e al ripostiglio.Lo stesso è da ristrutturare e si presta bene come piccola attività commerciale.L'immobile è catastato come bottega (cat. C/1).Possibilità di visionare l'immobile tutti i giorni previo avviso telefonico ai seguenti recapiti 095.8100290 oppure 346.1017964 (anche tramite whatsapp) o tramite email ct1c3@tecnorete.it.
35.000 €
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Arezzo (Toscana)
Bellissimo appartamento al piano terra, completamente ristrutturato con grande cura e gusto. Situato ad Anghiari, in posizione centrale, all’interno di un antico convento risalente al XVI secolo. L’appartamento è composto di 2 camere, camera armadio (o terza camera), cucina abitabile, sala di grande impatto, disimpegno, bagno e utile ripostiglio/lavanderia. Ottimo sia come residenza che come casa vacanza. Disponibile parzialmente arredato.
189.000 €
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Trapani (Sicilia)
APPARTAMENTO - 118 MQ. CA., Classe di prestazione energetica G L'agenzia Immobiliare Sicilcasa vi propone a Marsala, in Vicolo Paestum, zona periferia lato mazara, a circa 3 Km. dal centro storico, posizione fronte strada, la vendita di un Appartamento di recente costruzione, di circa 118 mq, posto al primo piano di uno stabile condominiale. L' immobile è composto da tre vani (salone, camera matrimoniale e cameretta), oltre accessori (cucina, ingresso, ripostiglio e bagno) e posto auto coperto. Le condizioni e le rifiniture sono ottime, pavimentazione in ceramica, portoncino d' ingresso blindato, infissi esterni in alluminio e vetri camera, riscaldamento autonomo completo di piastre e caldaia, tenda da sole nel bancone cucina. Richiesta euro 110.000, 00 (RIF. 6957- Vendita appartamenti) Alcuni cenni sul centro storico di Marsala IL CASSARO Il centro storico conserva numerose testimonianze della storia della citta', molte delle quali sono raccolte e rappresentate nel Museo Archeologico Regionale di "Baglio Anselmi". Qui si possono ammirare la Nave Punica e numerosi reperti della storia di Lilybeo, come la citta' era denominata sin dal periodo punico. Sempre sul lungomare cittadino, vi e' l'ingresso dell'insula archeologica di Capo Boeo dove e' possibile visitare i resti ed i mosaici di quella che era una fastosa villa romana. Porta Nuova ad ovest e Porta Garibaldi a sud, sono i monumentali ingressi nel centro storico. Gli edifici ed i monumenti di maggiore interesse sono: Il Convento del Carmine, sede dell'Ente Mostra di Pittura, il Complesso monumentale S. Pietro all'interno del quale si trova anche il Museo Civico con la sezione antica, risorgimentale, e tradizioni popolari, la Chiesa Madre e l'adiacente Museo degli Arazzi Fiamminghi del XVI secolo.
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Roma (Lazio)
ROMA, Centro Storico, Rione Campo Marzio. Nel centro storico romano, in Via Vittoria, strada che collega via del Corso a via del Babuino, al centro dell'area urbana del famoso Tridente, racchiusa dalle vie di Ripetta e del Babuino e centrata su via del Corso, poniamo in vendita un meraviglioso Attico panoramico con terrazza a livello ed una meravigliosa terrazza sovrastante. L'Attico è posto ai piani 4 e 5 di un classico palazzo d'epoca che ha ben conservato l'aspetto topografico che avevano in antico i quartieri medioevali e rinascimentali del Campo Marzio. L'abitazione si distribuisce come segue: ampio ingresso, corridoio di collegamento alla zona notte costituita da una camera da letto matrimoniale, un bagno, accessori, stanza guardaroba ed una scala di collegamento al livello superiore costituito da salone doppio, cucina, camera da letto, bagno e locale sottotetto. Completano la proprietà un terrazzo di mq 35,00 circa, a livello del salone di rappresentanza, ed una meravigliosa terrazza sovrastante padronale di mq 134,00 circa. Eccellente opportunità Dettagli: Rione Campo Marzio Attico 2 livelli Mq 120,00 coperti Mq 170,00 terrazze Mq 160,00 commerciali URL: https://www.immobilidiprestigio.it/it/ref/GGV44 VIA VITTORIA: Vi sono sicuramente tante strade il cui toponimo ha origini discutibili o addirittura misteriose, ma indubbiamente questa via Vittoria offre un caso singolare di toponomastica. Il Rufini nel 1847 affermò che questa via "venne così chiamata perché credesi vi abitassero due fratelli ed un altro giovane che nelle giostre e nelle corse riuscendo più volte vincitori, venivano accompagnati alla loro abitazione coronati di alloro e di olivo con plausi e grida di vittoria". Simpatica ma difficile da accettare, come d'altronde la spiegazione che fa discendere il nome della via dal fatto che qui vi abitarono, durante la Rivoluzione Francese, le zie di Luigi XVI, Adelaide e Vittoria, dimenticando però che il toponimo è più vecchio di almeno due secoli e, inoltre, perché solo Vittoria e non anche Adelaide' Altri ancora indicano un documento, le "Taxae Viarum" del 1617, dal quale risulta che nella via abitava ed operava un tal Stefano Vittoria, tessitore di una certa notorietà: forse è la spiegazione più accettabile. Questa via collega via del Corso a via del Babuino ed ebbe origine nell'ambito di un'operazione unitaria della struttura urbana del Tridente, episodio che concluse la "renovatio Urbis" del Rinascimento romano, iniziata da papa Leone X (1510) e completata sotto Paolo III. La via ebbe anche nome "delle Orsoline" per il monastero fondato, insieme alla chiesa denominata dei Ss.Giuseppe ed Orsola, da Camilla Borghese Orsini nella prima metà del Seicento ed interamente ricostruito tra il 1760 e il 1779 da Mauro Fontana e Pietro Camporese il Vecchio. Con l'avvento di Roma capitale e con lo scioglimento delle corporazioni religiose, le Orsoline furono costrette a sgomberare l'edificio che divenne proprietà statale. Nel 1839 i locali dell'ex convento furono concessi all'Accademia di Santa Cecilia e per questo motivo il complesso fu riadattato e ristrutturato: la chiesa venne sconsacrata e divenne sala per concerti, poi utilizzata come sala di recitazione per l'Accademia d'Arte Drammatica. Un altro ricordo storico che ci attrae è la lapide sopra il portone al civico 60: "S.P.Q.R. GIUSEPPE GARIBALDI NELL'APRILE MDCCCLXXIX (1879) ABITÒ IN QUESTA CASA OVE FU VISITATO DAL RE UMBERTO I - XX SETTEMBRE 1882". Garibaldi alloggiò, quindi, in questa casa ove disegnò dei progetti per far deviare le acque del Tevere ed evitare così le inondazioni della città. Nessun progetto garibaldino fu realizzato (fortunatamente!), anche perché molto fantasiosi, tipo quella di deviare il corso del fiume scavando un'enorme galleria sotto Monte Mario, oppure coprirlo completamente, realizzando sul suo corso un bel boulevard simile a quelli che costituiscono l'orgoglio di Parigi. Quello che fu realizzato, invece, fu il progetto dei muraglioni del Tevere, che, sebbene abbiano definitivamente eliminato le terribili inondazioni del fiume che tante distruzioni causarono, hanno ugualmente modificato l'aspetto del fiume e la sua connessione con la città, distruggendo tanti angoli pittoreschi. IL RIONE: Il simbolo araldico del rione Campo Marzio è una mezzaluna in campo azzurro, forse tratto dall'immagine marziale di un cimitero ornato da falce di luna. Infatti Tito Livio racconta che il "campo dei Tarquini consacrato a Marte fu destinato agli esercizi militari e ginnici fin dalla fondazione di Roma". Polo di attrazione della zona, fin da epoca molto antica, era un santuario, l'Ara di Marte. Questo altare era connesso con la funzione principale di questa pianura, quella militare, tanto importante da dare il nome alla zona. Come campo militare decadde assai presto e con l'aumento della cavalleria disposto da Giulio Cesare, il campo militare si spostò a "Centum Cellae" (Centocelle, un nuovo quartiere di Roma) e gli alloggiamenti dei soldati, in particolare gli armati barbari, furono posti sul Celio. Il Campo Marzio non fu abitato fino all'impero, quando entrò a far parte della IX Regio. Il rione fu istituito il 18 maggio 1743 con chirografo di Benedetto XIV. I quartieri medioevali e rinascimentali del Campo Marzio hanno conservato in gran parte l'orientamento e l'aspetto topografico che avevano in antico. Numerose strade seguono ancora il primitivo percorso: non solo la via del Corso ("via Lata") ma anche assi rettilinei formati da via della Scrofa-via di Ripetta; via dei Coronari- via delle Coppelle; via dei Giubbonari-Campo dei Fiori-via del Pellegrino, per citarne solo alcuni. Ciò a causa della continuità di vita che ha consentito la conservazione dell'impianto urbanistico antico. È certamente il rione che più degli altri può vantare i monumenti più famosi al mondo, come piazza del Popolo, piazza di Spagna, la scalinata di Trinità dei Monti ed il Mausoleo di Augusto.
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Mandello del Lario (Lombardia)
San Felice del Benaco, nella frazione sul confine con Saló quale è Cisano, appartamento elegante e di alto livello con piscina e vista lago panoramica, inserito allinterno di un borgo e un tipico caratteristico contesto del lago di Garda. La proprietà si divide in due livelli: piano principale con spazioso soggiorno con sala da pranzo e cucina a vista, sullo stesso piano un bagno con vasca e un locale lavanderia. piano superiore, zona notte con camera matrimoniale, bagno e camera padronale con accesso diretto al terrazzo esclusivo con vista sul Lago di Garda. Appartamento molto luminoso e comodo. Posizione eccezionale, panoramica, tranquilla, caratteristica a pochi minuti dauto da Saló. Garage pertinenziale e possibilità di acquistare posto auto coperto. Spese condominiali: 874 EURO/anno. Monumenti e luoghi dinteresse: San Felice Chiesa Parrocchiale Edificata tra il 1740 e il 1781 ad opera di Antonio Corbellini, in stile barocco e dedicata ai SS. Felice, Adauto e Flavia. Di particolare importanza è la Pala del Romanino del sec.XVI, nella navata destra Martirio di S. Bartolomeo di Johann Carl Loth, gli affreschi della volta di Carlo Innocenzo Carloni e a Giosuè Scotti del 1760 e la Natività di Zenone Veronese nella sagrestia. Santuario del Carmine Chiesa del Carmine secolo XV, dedicata alla Madonna del Carmine. Limponente edificio è caratteristico dellultimo stadio dellarchitettura gotico lombarda nella sua forma più semplice: quella “rustica”, fortemente legata alla tradizione romanica. La porta principale è a sesto acuto, con rosone centrale e due monofore laterali. È stato restaurato dal 1954 al 59 per la parte architettonica e dal 1963 in poi per quella pittorica. Santa Maria del Carmine venne iniziata nel 1460 sullarea di una piccola cappella con lappoggio di Ludovico II Gonzaga e di suo figlio il cardinale Francesco. Venne consacrata nel 1482, anche se era già funzionante nel 1452. Oggi è meta di numerosi pellegrini da tutto il mondo. Il quarto fine settimana di luglio, la statua della Madonna del Carmelo viene portata, il sabato, in processione solenne dal Santuario della Madonna del Carmine, alla Chiesa Parrocchiale di San Felice del Benaco; il giorno dopo, la domenica, la processione riprende con il rientro della Madonna al Santuario, per le vie del paese addobbato di fiori e ghirlande a festa. Palazzo Rotingo Situato il via XX Settembre, al numero civico 11, è ora la sede del municipio di San Felice del Benaco. Fu edificato nel XVII secolo e ha subito parecchie trasformazioni nel corso del tempo. Casa natale dello scultore Angelo Zanelli. CLASSE ENERGETICA: D 193,29 kWh/m3 a Spese: 0 Anno: 0 Vani: Camere: 2 Riscaldamento: Autonomo Stato: Tipo Cucina: Mq: 105 Giardino: , 0 mq Box: 20 Ubicazione: Via del convento, , San Felice del Benaco, , Italia Latitudine: 45.5941 Longitudine: 10.53919
298.000 €
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