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Film muto


Elenco delle migliori vendite film muto

Italia (Tutte le città)
L'esordio fulminante del gatto nell'universo della settima arte risale all'epoca del muto, quando un fuoriclasse di nome Pepper stupisce gli spettatori del cinematografo con i suoi baffi intriganti e il frizzante humour. Primo grande micio con il pallino della recitazione finisce con lo spianare la strada a molti altri felini, pronti a mettere lo zampino in commedie brillanti, cartoon e polverosi western, pellicole fantascientifiche, polizieschi e, perché no, in cupi e truculenti horror da far perdere il sonno. A partire da questo interprete dal morbido pelo, il gatto sfoggia sul grande schermo un'abilità camaleontica strabiliante sempre al passo con i tempi, invidiata perfino dalle più acclamate star di Hollywood. Eccentrico, coccolone ma anche irascibile e inquieto, con passo felpato e ostinazione si fa largo tra divi e starlet, aggiudicandosi importanti premi e conquistando le platee di tutto il mondo con la sua contagiosa simpatia e quel pizzico di mistero che da sempre lo contraddistingue. Il risultato è un'esaltante epopea cinematografica che il volume, ricco di aneddoti e curiosità, esplora con lo sguardo compiaciuto di quanti amano il gatto.
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Italia (Tutte le città)
I leoni di Schneider. Percorsi intertestuali nel cinema ritrovato di Antonio Costa; Bulzoni Editore, Roma 2002; collana «Sopralluoghi», pp. 214; Copertina flessibile illustrata; Peso di spedizione: 0,345gr. Ottime condizioni con lievissimi segni d’uso nella sovraccoperta. Il titolo di questa raccolta di sette studi di Antonio Costa, allude ai diciotto leoni del domatore Alfred Schneider, scritturato nel 1910 dalla casa di produzione Ambrosio di Torino, per realizzare cinque film insieme ai suoi animali. «Alfred Schneider e i suoi leoni», principale attrazione di film come La nave dei leoni di Luigi Maggi (1912) e Nelly la domatrice (1912) di Mario Caserini, ispirano a Costa, nella prima parte della raccolta, un’esplorazione in ambiti poco noti e rimossi del cinema muto italiano, tra cui il fantastico, rappresentato da Le avventure straordinarissime di Saturnino Farandola (1914) di Marcel Fabre, il filone «gotico» («tutto da riscoprire e da rivalutare», pagina 84), con il fascinoso Malombra (1917) di Carmine Gallone, e La maschera e il volto (1919) di Augusto Genina, che lo studioso analizza in relazione alle problematiche espresse dalla commedia teatrale di partenza, di Luigi Chiarelli, da alcuni ritenuta esempio di teatro «grottesco», da altri ascrivibile alla «pura e semplice tradizione» (pagina 107). Le tariffe postali sono: - Raccomandata .........€. 5,00 sicura e tracciabile - Piego libri ordinario .........€. 2,00 non tracciabile quindi poco sicura. È possibile pagare tramite bonifico bancario, ricarica postepay o PayPal.
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Italia (Tutte le città)
Il cinema muto e la Belle Epoque, il fascismo e il cinema dei "telefoni bianchi", i primi divi, i colossal di Cinecittà, la guerra e la Resistenza, il neorealismo e le maggiorate, gli intellettuali e la commedia all'italiana, il '68 e le Mostre di Venezia, la televisione e il cinema, l'arte e il mercato. Dalla biografia alla storia, dala vita al film, l'avventura della cultura e del cinema italiani è raccontata dai protagonisti, dai registi, dagli sceneggiatori e dai produttori, chiamati all'appello da Silvio Danese, giornalista e critico cinematografico de "Il Giorno", "La Nazione", "Il Resto del Carlino". Già orchestrale, attore, insegnante, cameraman, Danese è stato consigliere d'amministrazione di teatro pubblico e consulente della Biennale.
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