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GOVERNO PROVVISORIO 1870 CHE ESAMINA PROTEZIONE NAZIONALE
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Italia (Tutte le città)
Da oltre un anno la vita di tutta l'umanità è stata sconvolta come mai dopo la fine della seconda guerra mondiale. Per la prima volta, non abbiamo un nemico in carne ed ossa, ma uno invisibile capace di colpire le persone con la paura più atavica, quella della morte. Ma questo virus è davvero la peste del terzo millennio o la paura è stata creata ad arte per fini criminali? Gli interrogativi che viene naturale porsi ad oltre un anno di distanza dall'inizio di questa tragedia sono moltissimi: i lockdown sono stati utili contro la pandemia? Davvero si tratta di una pandemia? Misure come l'obbligo di indossare sempre la mascherina, di igienizzare di continuo le mani, di mantenere il distanziamento sociale hanno contribuito efficacemente alla difesa contro la covid -19? Le cure adottate erano quelle giuste? Le cifre ufficiali dei morti per il coronavirus sono affidabili? I vaccini sono la soluzione? Che cosa sono il Grande Reset e il Nuovo Ordine Mondiale? Questo libro non ha ovviamente la verità in tasca, ma sulla base dei dati disponibili e delle opinioni di virologi e infettivologi avanza delle interpretazioni. Ad alcune domande non potrà mai essere data risposta certa; è però possibile formulare un'analisi seria di quello che sta avvenendo. L'autore, forte di un'esperienza politica di oltre cinquant'anni e di un metodo scientifico di interpretazione della realtà, propone delle ipotesi, non preconcette, ma nemmeno asettiche, perché la critica politica non può essere separata dalla passione civile.
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L'Autore Il Prof. Giorgio Giannini, nato a Roma nel 1949, è docente di discipline giuridiche nelle Scuole Superiori di Roma. È autore di altri 8 libri e di un centinaio di articoli, essenzialmente a carattere storico, sulla obiezione di coscienza al servizio militare e sulla Resistenza popolare non armata, ha inteso dare un contributo concreto per la conservazione della Memoria delle tragedie compiute nel secolo scorso dal nazifascismo, affinchè non siano dimenticate e restino come monito per le nuove generazioni, come dispone la Legge 20 luglio 2000 n. 211, che ha istituito il Giorno della Memoria, celebrato il 27 gennaio di ogni anno, soprattutto nelle scuole. RETROCOPERTINA vari-triangoli-viola-300 INTRODUZIONE Perché il "Giorno della Memoria" La Legge 20 luglio 2000 n. 211 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31.7.2000) prevede la Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei Campi nazisti, che si celebra il 27 gennaio di ogni anno. In questo giorno, nel 1945, furono abbattuti i cancelli del Lager di Auschwitz, il più grande di quelli creati dai nazisti per la "soluzione finale" del problema ebraico1, da parte dei soldati sovietici dell'Armata Rossa, che liberarono alcune migliaia di deportati, sopravvissuti allo sterminio Lo scopo principale della Legge è quello di ricordare non solo la Shoah (lo sterminio del popolo ebraico nell'Europa occupata dai nazisti) e la discriminazione dei cittadini italiani di religione ebraica, dopo l'emanazione delle Leggi Razziali da parte del regime fascista nel 1938, e la loro deportazione nei Campi di sterminio, ma anche la deportazione nei Lager del Terzo Reich degli oppositori politici durante l'occupazione nazista del nostro Paese e dei soldati italiani catturati dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943. Inoltre si vuole ricordare «coloro che, anche in Campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati» (Art. 1). A questo scopo, la Legge prevede che il 27 gennaio di ogni anno siano organizzati «cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione» (anche con protagonisti e testimoni di quelle tragiche vicende), «in modo particolare nelle scuole», allo scopo di «conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese ed in Europa, affinché simili eventi non possano mai più accadere» (Art. 2). Questa esigenza di ricordare e di riflettere è ancora più sentita oggigiorno sia perché cresce l'indifferenza della popolazione, soprattutto delle nuove generazioni, che tende a non voler ricordare quei tragici fatti sia perché si vanno diffondendo i tentativi di revisionisrno storico, tendenti addirittura a negare anche quei fatti ampiamente documentati, come la Shoah. La discussione alla Camera dei Deputati Il 10.2.1997 è presentata alla Camera dei Deputati una Mozione, firmata da 138 Deputati di Partiti diversi, con la quale si chiede al Governo di istituire un Giorno della Memoria per non dimenticare l'orrore dello sterminio razziale e per condannare le ragioni che hanno ispirato quei tragici eventi, affinché non si ripetano più. Si propone anche di ricordare quegli italiani, come Giorgio Perlasca, che si sono prodigati per cercare di salvare il maggior numero possibile di vittime, o Primo Levi, che invece si è attivato, con i sui scritti, per tramandarne il ricordo, soprattutto alle nuove generazioni. Nella Mozione si indica come Giorno della Memoria il 16 ottobre, giorno in cui nel 1943 i nazisti attuarono la "razzia degli ebrei romani", poi deportati il 18 ottobre, con un treno merci partito dalla Stazione Tiburtina, al Lager di Auschwitz, dal quale solo in 15 ritornarono. Il 20.1.2000 (XIII Legislatura) è presentata alla Camera dei Deputati (con il numero 6698 degli Atti Parlamentari) la Proposta di Legge per l'istituzione del Giorno della Memoria dagli On. Furio Colombo (primo firmatario, ex giornalista della RAI, corrispondente dagli USA), Palmizio, Gnaga, Acciarini e Voglino, appartenenti a Partiti di opposti schieramenti politici. La Proposta ha un procedimento parlamentare rapido. Infatti, nel mese di febbraio 2000 è esaminata preliminarmente nella competente Commissione Cultura, che accoglie la proposta di promuovere le iniziative «nelle scuole di ogni ordine e grado»; poi riceve il parere favorevole delle Commissioni Bilancio (che accerta l'assenza di oneri a carico dello Stato) ed Affari Costituzionali. Quindi, il 23 marzo è presentata la Relazione da parte del Relatore, l'On. Diego Novelli. La proposta è discussa in Aula nelle Sedute del 27 e del 28 marzo 2000, con gli interventi dell'On. Novelli, che illustra la sua Relazione, e di altri Deputati. In p arcicofare, il Rclatore, sottolinea che lo scopo della Legge è quello di rimuovere la «frequente e diffusa assenza di memoria storica tra i cittadini, soprattutto tra i giovani», riguardo ai tragici fatti della Shoah e della deportazione di milioni di persone nei Campi di sterminio, che si manifesta «in fatti brutali che avvengono anche nelle manifestazioni sportive e nel mondo della scuola». Infatti, le cronache riferiscono spesso di «efferati episodi di razzismo ... nei confronti di coloro che sono diversi da noi». Il Relatore conclude facendo riferimento a quanto detto dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, pochi giorni prima, al sacrario delle Fosse Ardeatine, a Roma, durante la commemorazione delle 335 vittime, barbaramente trucidate dai nazisti il 24.3.1944 come rappresaglia per l'azione partigiana di Via Rasella: «La memoria dell' abisso, nel quale la superbia e l'odio hanno precipitato l'uomo, ci dia la forza e la fede di costruire la pace. Mai più Shoah, mai più eccidi».2 L'On. Palmizio afferma che «larghi strati della cittadinanza, specie giovani, non conoscono minimamente i fatti gravissimi accaduti anche in Italia a causa delle leggi razziali emanate nel 1938» e ricorda che anche il Papa Giovanni Paolo II, nel suo recente viaggio in Israele, ha visitato il Museo dell'Olocausto (Yad Yasbemi) ed ha infilato tra le pietre del Muro del Pianto (muro residuo del Tempio di Gerusalemme, fatto costruire dal mitico Re Salomone nel X sec. a.c.) una «richiesta di perdono per le sofferenze inflitte al popolo ebraico, vittima di un feroce pregiudizio anti-giudaico, che solo recentemente è stato superato». Afferma inoltre che «la deportazione degli ebrei e la loro eliminazione nelle camere a gas non sarebbero state possibili senza la complicità di molti». Infine ricorda che molte persone si sono opposte alle deportazioni ed allo sterminio degli ebrei e quindi meritano di essere ricordate. L'On. Colombo (primo firmatario della Proposta di Legge) ricorda quando, dopo la promulgazione delle Leggi Razziali fasciste nel 1938, nelle classi delle scuole italiane veniva «l'ispettore della razza per misurare i volti, i crani ed i profili dei bambini», per individuare i tratti somatici degli appartenenti alla "razza ariana" ed alle "altre razze". Ricorda inoltre che "tanti" sono stati i complici dei nazisti e dei fascisti nelle operazioni dello sterminio. Infatti, «perché queste cose possano accadere ci vuole un mare di silenzio, di acquiescenza, di opportunismo e persino il tornaconto di coloro che si sono impossessati delle cattedre dei docenti ebrei che venivano eliminati dalle scuole, delle loro proprietà e della titolarità di uffici e funzioni a cuiforse non avrebbero mai avuto accesso sulla base dei loro meriti...». Ricorda inoltre che nella stessa aula parlamentare, nel 1938, quando furono approvate le Leggi Razziali, tutti i presenti, ben 351 Deputati, votarono a favore e l'esito della votazione fu accolto con un prolungato applauso. Pertanto, per cancellare quella vergogna, auspica che la Proposta di Legge sia approvata all'unanimità. Infine afferma l'opportunità di ricordare, nel Giorno della Memoria, i "giusti" che si sono prodigati per salvare gli ebrei e gli altri perseguitati. A favore della Proposta si esprime il rappresentante del Governo, l'Ono Morgando, Sottosegretario di Stato per l'Industria, il Commercio e l'Artigianato. Nella Seduta del giorno seguente, 28 marzo, si procede all'esame dei vari Ordini del giorno presentati sull'argomento. Intervengono numerosi Deputati. In particolare, l'Ono Manzione ricorda l'angoscia di «non essere creduto», che assillava Primo Levi, come forse tutti i sopravvissuti alla deportazione ed alla Shoah. Sottolinea inoltre che «se non vi fosse stata la condiscendenza del popolo tedesco, l'Olocausto non sarebbe mai stato possibile o, per lo meno, non avrebbe avuto le dimensione che poi ha auuto". Allora «c'è da chiedersi cosa abbia portato questa gente comune ad indossare l'abito degli assassini, se non l'ignoranza, il pregiudizio, la non conoscenza della propria storia e della storia dell'altro». L'On. Voglino (altro firmatario della Proposta) ricorda l'impegno di Nuto Revelli, espresso nei suoi scritti, per far ricordare la tragedia della guerra affinché «i giovani sapessero, capissero, aprissero gli occhi ... perché la libertà è un bene immenso: senza libertà non si vive, ma si vegeta». Posta in votazione la Proposta di Legge è approvata all'unanimità, con 443 voti favorevoli e 4 astenuti.3 L'approvazione al Senato della Repubblica La Proposta di Legge, nel testo approvato dalla Camera dei Deputati, è subito trasmessa al Senato della Repubblica e riceve il n. 4557 degli Atti Parlamentari. È discussa preliminarmente nella Prima Commissione Permanente" Affari Costituzionali" il5 aprile 2000, congiuntamente con i Disegni di Legge n. 2232 (presentato il 17.3.1997 da 48 Senatori, primo firmatario il Seno Athos De Luca.) e n. 4450 (presentato il 3.2.2000 da tre Senatori, primo firmatario il Seno Terracini), relativi entrambi alla Istituzione di una giornata nazionale dedicata a tutti i deportati nei Campi di concentramento nel corso della guerra del 1939-1945. La Relatrice, Seno Bucciarelli, nella Seduta del 5 aprile, illustra brevemente il Disegno di legge n. 4557, che contiene il testo approvato dalla Camera il 28 marzo e propone che sia assunto dalla Commissione come testo base per la discussione.4 Il Seno Villone, Presidente della Prima Commissione, recependo la richiesta di alcuni Senatori, propone il trasferimento alla Sede Deliberante dell'esame dei tre Disegni di Legge n. 2232, n. 4450 e n. 4557 e di assumere come testo base per la discussione il Disegno di Legge n. 4557, proponendo un brevissimo termine (fino alle ore 14 dello stesso giorno) per la presentazione degli emendamenti. La sua proposta è accolta all'unanimità. L'esame congiunto dei tre Disegni di legge è rinviato al pomeriggio, quando il Presidente Villone decide, su richiesta di vari Senatori, di spostare la presentazione degli emendamenti al giorno 18 aprile. Vengono così presentati numerosi emendamenti al Disegno di Legge n. 4557, assunto come testo base, la maggior parte dei quali chiedono, compreso quello presentato all'art. 1 del Disegno di Legge n. 4557 dalla Relatrice, Seno Bucciarelli, di ricordare, nel Giorno della Memoria, «tutte le violenze e le stragi perpetrate in nome di ideologie oppressive prima, durante e dopo la guerra 1939-1945 per motivi razziali, etnici, religiosi, politici». Il 5 luglio 2000 riprende nella Prima Commissione la discussione congiunta dei tre Disegni di Legge e si procede all' esame del Disegno di Legge n. 4557 e degli emendamenti presentati, i quali però sono tutti ritirati dai rispettivi proponenti. Intervengono alcuni Senatori. In particolare, il Sen. Besostri illustra il suo Ordine del Giorno con il quale si impegna il Governo ad attivarsi affinché nelle iniziative del Giorno della Memoria siano ricordate «le persecuzioni razziali in tutta Europa, le repressioni politiche, le vittime del lavoro forzato sotto le dittature di ogni genere e le stragi perpetrate in nome di ideologie oppressive per motivi etnici, religiosi o politici». Il Sottosegretario di Stato, On. Cananzi, in rappresentanza del Governo, accoglie l'Ordine del Giorno che pertanto non è posto in votazione. Quindi, il Presidente Villone, dopo aver formalmente accertato il ritiro di tutti gli emendamenti, pone in votazione, separatamente, i due articoli del Disegno di Legge n. 4557, che sono approvati senza modifiche nel testo trasmesso dalla Camera. Infine è approvato nel suo complesso il Disegno di Legge n. 4557, che è promulgato dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 20 luglio 2000 con il n. 211 ed è pubblicato il 31 luglio sulla Gazzetta Ufficiale n. 177. Il Giorno della Memoria negli altri Paesi Il Giorno della Memoria è stato istituito in altri Paesi europei: - in Germania, Gran Bretagna e Svezia è il 27 gennaio; - in Belgio è 1'8 maggio, giorno della fine della seconda guerra mondiale; - in Danimarca ed Olanda è il4 maggio, giorno dell'invasione tedesca nel 1940; - in Francia è il 16 luglio, giorno della deportazione, nel 1942, di circa 13.000 ebrei, catturati e rinchiusi nel Velodromo d'inverno a Parigi (cosiddetta razzia del "velodrome d'hiver"); - in Polonia è il 19 aprile, giorno dell'insurrezione nel 1943 degli abitanti nel ghetto di Varsavia, crudelmente repressa dalle truppe naziste. NOTE 1Nel Lager di Auschwitz, il più grande dei Campi di sterminio nazisti, furono trucidati nelle camere a gas e bruciati nei forni crematori oltre due milioni di persone (ebrei, prigionieri russi, oppositori politici, provenienti da tutti i Paesi europei occupati dai nazisti), la metà delle quali ebrei. 2 Gli interventi del Relatore e degli altri Deputati sono tratti dagli Atti Parlamentari della Camera dei Deputati, XIII Legislatura, Resoconto Stenografico delle Sedute dell' Aula del 27 e del 28 marzo 2000. 3 Le astensioni non inficiano l'unanimità. In verità vi è un voto contrario. Però l'Ono Giuseppe Giulietti, chiesta la parola, afferma di essersi sbagliato nel votare per cui il suo voto contrario è annullato. 4 Gli interventi della Relatrice e degli altri Senatori sono tratti dagli Atti Parlamentari del Senato della Repubblica, XIII Legislatura, Resoconto Stenografico delle Sedute della Prima Commissione (Affari Costituzionali) del 5 aprile 2000 (in Sede Referente ed in Sede deliberante) e del 5 luglio 2000 (in Sede Deliberante). INDICE Introduzione 7 - Perché il Giorno della Memoria 8 - L'approvazione della Legge n. 211 del 2000 8 La discussione alla Camera dei Deputati 8 L'approvazione al Senato della Repubblica 10 - Il Giorno della Memoria negli altri Paesi 12 Note 13 DOCUMENTI 15 La Legge 20 luglio 2000 n. 211 PARTE I DALL' ANTISEMITISMO ALLA SHOAH 17 L'antisemitismo in Europa 18 - Le origini dell'antisemitismo 18 Le prime ostilità contro gli ebrei 18 L'antigiudaismo cristiano 19 - Le prime leggi discriminatorie contro gli ebrei 20 - La discriminazione degli ebrei nell'Impero Romano 23 - La discriminazione degli ebrei negli altri Paesi 25 - La discriminazione degli ebrei nel Medio Evo 26 - Le accuse infamanti contro gli ebrei 28 - L'espulsione degli ebrei dai Paesi europei 29 - I nuovi provvedimenti discriminatori 30 - L'emancipazione degli ebrei 32 - La diffusione dell'antisemitismo nel XIX secolo 33 - L'antisernitismo in Europa all'inizio del Novecento 35 L'antisemitismo nazista 38 - L'antisemitismo in Germania prima del nazismo 38 - La supremazia della razza ariana nell'ideologia nazista 39 - I nazisti conquistano il potere 42 - I Campi di rieducazione 45 - I primi provvedimenti contro gli ebrei 46 - L'eliminazione dei disabili e dei malati di mente 47 - Il "Lebensborn" 48 - Le Leggi di Norimberga 48 - L'emigrazione degli ebrei tedeschi 49 - La notte dei cristalli 51 - L'Operazione T4 per la "purificazione" del Reich 52 - La guerra e la costituzione dei ghetti ad Est 53 - La vita nei ghetti 56 - Il ghetto di Lodz 58 - Il ghetto di Varsavia 59 - Il Piano Madagascar 61 La Shoah 62 - Le uccisioni di massa degli Einsatzgruppen 62 - La deportazione degli ebrei nei ghetti dell'Est 63 - Verso la "soluzione finale del problema ebraico": La conferenza di Gross Wannsee 65 - Le deportazioni degli ebrei del Reich nei Campi di sterminio 66 - Le deportazioni degli ebrei degli altri Paesi europei 67 - I Campi di sterminio 70 Il Campo di Chelmo 72 Il Campo di Belzec 73 Il Campo di Sobibor 75 Il Campo di Treblinka 76 Il "Campo misto" di Auschwitz-Birkenau 77 Il Campo di Auschwitz I 77 Il Campo di Auschwitz II - Birkenau 79 Il Campo di Auschwitz IlI-Monowiz 81 Il Campo misto di Lublino-Maidanek 82 - La vita dei deportati 82 - Lo sfruttamento del lavoro dei deportati 84 - Gli esperimenti pseudoscientifici 86 - Le modalità del genocidio 87 - Le fughe e le rivolte nei Campi 89 - Lo sterminio: chi sapeva? 93 - Il Processo di Norimberga 97 - L'opposizione delle Chiese al N azismo 99 - La posizione della Chiesa Cattolica sulla Shoah 100 Note 104 Cronologia della Shoah 130 DOCUMENTI 143 - Mappa dei centri di sterminio - Pianta dell' ex Campo di concentramento di Auschwitz I - Il verbale della conferenza di Gross Wansee - Il decreto "Notte e Nebbia" PARTE II IL GENOCIDIO DIMENTICATO DEI ROM 155 - Introduzione 156 - L'arrivo dei Rom in Europa 158 - La diffusione dei Rom in Europa 159 - Le cause delle migrazioni 161 - La persecuzione secolare dei Rom 162 - La persecuzione dei Rom all'inizio del Novecento 167 - La persecuzione da parte dei nazisti 168 - La normativa nazista contro gli zingari 170 - La soluzione finale della questione zingara 172 - L'internamento e lo sterminio dei Rom negli altri Paesi 173 - La politica fascista verso i Rom 175 - Le condizioni dei Rom dopo la guerra 176 Note 178 DOCUMENTI 187 PARTE III LE VITTIME DIMENTICATE DEL REGIME NAZISTA 193 I testimoni di Geova 194 - Introduzione 194 - La repressione prima del nazismo 195 - La persecuzione da parte del nazismo 196 - Si intensifica la repressione 199 - La persecuzione dei testimoni di Geova durante il fascismo 203 Le origini e la diffusione del Movimento in Italia 203 Inizia la repressione 204 La distruzione del Movimento 207 Gli omosessuali 210 - Introduzione 210 - La persecuzione prima del nazismo 211 - La persecuzione durante il regime nazista 215 - L'internamento nei Lager 217 - La condizione degli omosessuali in Italia durante il fascismo 218 Note 220 PARTE IV IL FASCISMO E LE LEGGI RAZZIALI 233 - La diffusione degli ebrei in Italia 234 - La discriminazione secolare degli ebrei 235 - li ghetto di Roma 237 - L'emancipazione degli ebrei 239 - L'antisemitismo prima del fascismo 240 - La prima normativa fascista antiebraica 242 - La campagna antisemita sulla stampa 243 - li "Manifesto della razza" 246 - La Rivista "La Difesa della Razza" 248 - L'espulsione degli ebrei dalle scuole 248 - I provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri 251 - La "Dichiarazione della razza" 253 - I nuovi provvedimenti antiebraici per la scuola e l'Università 255 - "I provvedimenti per la difesa della razza italiana" 256 - L'approvazione in Parlamento delle Leggi Razziali 259 - L'esclusione definitiva degli ebrei dalla società 260 - I Campi di concentramento per gli ebrei 264 - La posizione della Chiesa Cattolica 266 - La caduta del fascismo e l'occupazione nazista 267 - Inizia la deportazione degli ebrei italiani 269 La "razzia" degli ebrei romani 270 Continua la deportazione degli ebrei 272 - I Lager nazisti in Italia 273 Il Lager di Fossoli 273 Il Lager di Gries 274 La Risiera di S. Sabba 275 Conclusioni 276 Note 278 Cronologia dell'antisemitismo in Italia 296 DOCUMENTI 305 - Vignette antisemite 306 - Alcune tra le principali leggi "Per la difesa della razza italiana" 308 - Manifesto degli scienziati razzisti 315 - Pianta della Risiera di S. Sabba 318 PARTE V GLI INTERNATI MILITARI ITALIANI IN GERMANIA 319 - Le disfatte militari 320 - La caduta del fascismo 321 - li Governo Badoglio 322 - Le trattative per l'Armistizio 325 - La firma dell' armistizio a Cassibile 327 - La proclamazione dell'Armistizio l'otto settembre 1943 329 - La fuga da Roma del Re e di Badoglio 332 - La dissoluzione dell'Esercito 333 - La resistenza dei reparti italiani contro i tedeschi 334 - La resa della Marina e dell'Aeronautica 336 - L'occupazione militare tedesca dell'Italia 337 - La costituzione della Repubblica Sociale Italiana 338 - L'internamento di militari italiani 339 I militari internati nei Lager 339 L'organizzazione dei Lager 340 Le modalità dell'internamento 341 Lo status di internato militare 342 Lo status di lavoratore civile 343 L'assistenza sanitaria 344 Il rifiuto di aderire alla RSI 345 La resistenza nei Lager 346 Note 347 DOCUMENTI 367 - Manifesti e volantini di propaganda nazifascista - Gli inviti agli internati ad aderire alla RSI Appendice 374 - Gli Schindler Italiani: 374 Giorgio Perlasca 374 Giovanni Palatucci 375 - I simboli antisemiti 377 - Gli emblemi etnici nazisti 378 - I simboli nazisti 379 - Le divise naziste 381 - Motti, inni e saluti nazisti 382 - I simboli fascisti 383 - Organizzazioni fasciste 384 - Le organizzazioni giovanili fasciste 384 - Le uniformi fasciste 385 - Le festività fasciste 385 Note 387 Bibliografia 389 In vendita a 18,00 euro+3,65 spese postali
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Il potere occulto di George W. Bush. Religione, affari, legami segreti dell'uomo alla guida del mondo di Eric Laurent; Editore: Mondadori 1 ottobre 2003; Copertina flessibile: 195 pagine; Collana: Strade blu. Non Fiction Lingua: Italiano; Traduzione di A.Benabbi, C. Spital; ISBN-10: 8804524057 ISBN-13: 978-8804524052 Peso di spedizione: 0,322 gr. La presidenza di George W. Bush è tutto fuorché il risultato di un incidente elettorale. Dopo aver trascorso la prima parte della sua vita senza riuscire a porsi degli obiettivi precisi, inanellando un insuccesso dietro l’altro e con grossi problemi a causa dell’alcol, verso i quarant’anni Bush conosce una svolta radicale e imprevista. Negli Stati Uniti le lobby dell’estrema destra cristiana sono una minoranza molto influente, con una straordinaria capacità di pressione politica, e quando il futuro presidente, incoraggiato da Bob Evans, attuale ministro del Commercio, inizia a partecipare a gruppi cristiani di studio, fa suo il loro spirito da crociata contro il Male, la loro visione del mondo. Una visione categorica, sempre manichea, riassunta poi nella formula pronunciata dopo l’11 settembre: Chi non è con noi, è contro di noi. Come racconta un suo amico di allora, da quel momento George W. dice addio al Jack Daniel’s e dà il benvenuto alla Bibbia. Quando nel novembre del 2000 l’allora governatore del Texas divenne il quarantatreesimo presidente degli Stati Uniti, lo divenne proprio grazie ai giudici conservatori della Corte Suprema, alcuni dei quali erano strettamente collegati a quelle organizzazioni cristiane ultraconservatrici che si erano pronunciate tutte in sostegno della sua elezione. La nuova alleanza tra la destra al governo e i gruppi fondamentalisti cristiani pose allora le condizioni perché un vasto numero di persone (capi religiosi, intellettuali esclusi dalle università progressiste o semplicemente telepredicatori fanatici) potesse cominciare la scalata al potere e riuscire così a imporre le proprie idee settarie e retrograde. Con Il potere occulto di George W. Bush Eric Laurent ricostruisce questo sotterraneo universo che influenza e controlla l’attività del governo americano: dalle piccole sette millenariste all’integralismo cristiano, fino ad arrivare ai proseliti dei reverendi televisivi. Un folto e potente gruppo sociale che sembra essersi riunito sotto l’ala protettrice della presidenza, in nome di una politica che cerca di abbattere i principi laici (di separazione tra potere politico e coscienza religiosa) su cui si fonda la costituzione di una delle più solide e autorevoli democrazie moderne. Padova e provincia ritiro a mano (da concordare ) gratis. Le tariffe postali sono: - Raccomandata .........€. 5,00 sicura e tracciabile - Piego libri ordinario .........€. 2,00 non tracciabile quindi poco sicura.
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Il potere occulto di George W. Bush. Religione, affari, legami segreti dell'uomo alla guida del mondo di Eric Laurent; Editore: Mondadori 1 ottobre 2003; Copertina flessibile: 195 pagine; Collana: Strade blu. Non Fiction Lingua: Italiano; Traduzione di A.Benabbi, C. Spital; ISBN-10: 8804524057 ISBN-13: 978-8804524052 Peso di spedizione: 0,322 gr. La presidenza di George W. Bush è tutto fuorché il risultato di un incidente elettorale. Dopo aver trascorso la prima parte della sua vita senza riuscire a porsi degli obiettivi precisi, inanellando un insuccesso dietro l’altro e con grossi problemi a causa dell’alcol, verso i quarant’anni Bush conosce una svolta radicale e imprevista. Negli Stati Uniti le lobby dell’estrema destra cristiana sono una minoranza molto influente, con una straordinaria capacità di pressione politica, e quando il futuro presidente, incoraggiato da Bob Evans, attuale ministro del Commercio, inizia a partecipare a gruppi cristiani di studio, fa suo il loro spirito da crociata contro il Male, la loro visione del mondo. Una visione categorica, sempre manichea, riassunta poi nella formula pronunciata dopo l’11 settembre: Chi non è con noi, è contro di noi. Come racconta un suo amico di allora, da quel momento George W. dice addio al Jack Daniel’s e dà il benvenuto alla Bibbia. Quando nel novembre del 2000 l’allora governatore del Texas divenne il quarantatreesimo presidente degli Stati Uniti, lo divenne proprio grazie ai giudici conservatori della Corte Suprema, alcuni dei quali erano strettamente collegati a quelle organizzazioni cristiane ultraconservatrici che si erano pronunciate tutte in sostegno della sua elezione. La nuova alleanza tra la destra al governo e i gruppi fondamentalisti cristiani pose allora le condizioni perché un vasto numero di persone (capi religiosi, intellettuali esclusi dalle università progressiste o semplicemente telepredicatori fanatici) potesse cominciare la scalata al potere e riuscire così a imporre le proprie idee settarie e retrograde. Con Il potere occulto di George W. Bush Eric Laurent ricostruisce questo sotterraneo universo che influenza e controlla l’attività del governo americano: dalle piccole sette millenariste all’integralismo cristiano, fino ad arrivare ai proseliti dei reverendi televisivi. Un folto e potente gruppo sociale che sembra essersi riunito sotto l’ala protettrice della presidenza, in nome di una politica che cerca di abbattere i principi laici (di separazione tra potere politico e coscienza religiosa) su cui si fonda la costituzione di una delle più solide e autorevoli democrazie moderne. Padova e provincia ritiro a mano (da concordare) gratis. Le tariffe postali sono: - Raccomandata.........€. 5,00 sicura e tracciabile - Piego libri ordinario.........€. 2,00 non tracciabile quindi poco sicura.
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Torino (Piemonte)
Danilo Veneruso 1996 - Sei - Torino Il ministero Boselli - Giugno 1916 - Ottobre 1917 Il primo governo di unità nazionale presieduto da Paolo Boselli (1838-1932) è tema poco frequentato dalla nostra storiografia, che gli ha preferito la polemica tra interventisti e neutralisti e lo studio degli eventi bellici del primo conflitto mondiale. In realtà la formula inaugurata da Boselli, sull’esempio dei governi alleati, contestata da una classe politica ancora legata a prospettive risorgimentali e imperialistiche e sopratutto impegnata a rafforzare l’egemonia del partito liberale, ha una sua significativa rilevanza storica e politica, non solo perché ha allineato l’Italia alla cultura politica europea ma sopratutto perché ha contribuito a evitare la guerra civile, ha difeso le istituzioni, la costituzione e i principi di libertà, promuovendo la pacificazione degli animi e contenendo la lotta politica entro i limiti della convivenza. Danilo Veneruso è stato ordinario di storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche a Torino e Genova. spedizione non tracciata euro 1,90 tracciata euro 4,90 cartonato con sovracopertina - pagg. 488 - Lit. 45.000 pda
6 €
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Italia (Tutte le città)
Un contributo fondamentale per comprendere le cause che stanno alla radice di molti episodi terroristici e individuare chi aveva interesse a destabilizzare la nostra democrazia. «L’influenza di Moro e Berlinguer sulla politica estera italiana è forte e potrebbe avere serie ripercussioni... Il governo italiano va mantenuto sulla giusta via». - Rapporto dell’ambasciatore britannico a Roma Alan Hugh Campbell, 1977 Il destino di Aldo Moro non fu deciso nel 1978 da un manipolo di brigatisti. Fu segnato già nel 1945, allorché a Jalta si decretò che il Regno Unito avrebbe esercitato un controllo politico costante ma “discreto” sull’Italia. Quando tre decenni dopo la politica estera morotea, soprattutto quella mediterranea, e il disgelo nella politica interna tra Dc e Pci misero in discussione tale sudditanza, fu chiaro che l’Italia andava fermata. Il leader della Dc era la vittima sacrificale perfetta. Attraverso una ricerca meticolosa su documenti desecretati a Londra e a Washington, Fasanella fornisce una ricostruzione completa del contesto internazionale e delle complicità interne in cui maturò il delitto Moro. Un contributo fondamentale per comprendere le cause che stanno alla radice di molti episodi terroristici e individuare chi aveva interesse a destabilizzare la nostra democrazia.
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Torino (Piemonte)
Massimo L. Salvadori il Mulino/Contemporanea 64 - 1994 L'intera storia nazionale italiana è stata dominata da un' anomalia che non ha riscontro nella storia degli altri paesi occidentali. Nei tre pur diversi regimi che si sono succeduti - liberale, fascista, repubblicano - il rapporto tra forze di governo e forze di opposizione, schierate su radicali contrapposizioni ideologiche, è stato tale da non portare mai le prime all'opposizione e le seconde al governo. La competizione politica si è venuta così configurando come uno scontro fra Stato e anti-Stato... spedizione non tracciata euro 1,90 tracciata euro 4,90 copertina pieghevole - pagg. 109 - Lit. 12.000 COD.TB2920
3 €
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Italia (Tutte le città)
Jonathan D. Spence Mao Zedong Traduzione di Loredana Baldinucci La Biblioteca di Repubblica 2006 n. 19 Col saggio MAO DOPO MAO di Federico Rampini Copertina rigida con sovraccoperta illustrata in b/n, rilegatura editoriale, pagine 302, formato cm. 15,5X22,5. Stato di conservazione: OTTIMO PARI AL NUOVO come mostrano le foto. Mao Zedong o Mao Tse-tung, Mao Tsê-tung; 26 dicembre 1893 – Pechino, 9 settembre 1976) è stato un rivoluzionario, politico, filosofo e dittatore cinese, nonché portavoce del Partito Comunista Cinese dal 1943 fino alla sua morte. Sotto la sua guida il partito comunista salì al governo cinese a seguito della vittoria nella guerra civile e della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, di cui dal 1949 fu presidente. Durante la guida della Cina sviluppò un marxismo-leninismo "sinizzato", noto come maoismo, collettivizzando l'agricoltura con il cosiddetto grande balzo in avanti. Il presidente cinese fu anche promotore di un'alleanza (che in seguito ruppe negli anni cinquanta) con l'Unione Sovietica e lanciò la cosiddetta grande rivoluzione culturale. A Mao vengono attribuiti la creazione di una Cina unificata e libera dalla dominazione straniera, l'intervento cinese in Corea, l'invasione del Tibet e il conflitto sino-indiano del 1962, l'uso della repressione e dei lavori forzati (vedi laogai), la grande carestia cinese e la violenza della rivoluzione culturale. Sotto il regime di Mao si stima che a causa della sua politica morirono tra i 13 e i 46 milioni di cinesi. Come conseguenza dell'incremento dell'aspettativa di vita la popolazione cinese è cresciuta da circa 550 milioni a 900 milioni sotto la sua guida politica. Inoltre il tasso di alfabetizzazione è passato dal 20% nel 1949 a oltre il 65% trent'anni dopo e la condizione della donna sta migliorando. Mao viene comunemente chiamato Presidente Mao. All'apice del suo culto della personalità Mao era comunemente noto in Cina come il "quattro volte grande": "Grande Maestro, Grande Capo, Grande Comandante Supremo, Grande Timoniere. Spese di spedizione euro 2 con posta prioritaria "piego di libri" opportunamente protetto in custodia di cellofan e inviato dentro apposita busta. Non è prevista la consegna brevi manu Pagamento: Postepay Bonifico bancario Vaglia postale Paypal
8 €
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Italia (Tutte le città)
Riconciliazione. L’Islam, la democrazia, l’Occidente di Benazir Bhutto; 1°Ed.Bompiani, febbraio 2008; Copertina rigida editoriale con sovracoperta illustrata a colori: 439 pagine; Lingua: Italiano; Traduzione di Alberto Cristofori, Lorenzo Matteoli, Andrea Silvestri; ISBN-13: 978-8845260919 Peso di spedizione: 0,621 gr. Nuovo. Il 27 dicembre 2007 Benazir Bhutto, leader dell’opposizione democratica pakistana, viene uccisa in un attentato al termine di un comizio pre-elettorale. Cinque giorni prima di morire, Benazir consegna al suo agente letterario un libro a cui sta lavorando da diversi anni. Quella che doveva essere una lucida e illuminante analisi che avrebbe accompagnato Benazir Bhutto nella sua attività di governo del Pakistan e nella gestione dei precari equilibri politici in cui il Pakistan è coinvolto, si è trasformata in un testamento politico, lasciato in eredità a chiunque voglia capire la difficile situazione politica mondiale. E Benazir Bhutto - cui la dittatura militare pakistana aveva già sottratto il padre e il fratello, e che era stata costretta alla detenzione prima e all’esilio dalla sua terra poi - dimostra in questa sua ultima testimonianza tutto il suo coraggio, condannando aspramente non solo il fondamentalismo islamico, ma anche l’Occidente, e gli Stati Uniti in particolare, per aver condotto negli anni una politica cinica e scellerata che li ha portati a sostenere gli stessi fondamentalisti islamici e la dittatura militare del generale Zia, in funzione antisovietica. Ma da queste pagine emerge anche la chiara visione che una riconciliazione è possibile. E forse è proprio questa fede incrollabile che l’ha condotta, con assoluta consapevolezza, al sacrificio della propria vita. Le tariffe postali sono: - Raccomandata .........€. 5,00 sicura e tracciabile - Piego libri ordinario .........€. 2,00 non tracciabile quindi poco sicura. È possibile pagare tramite bonifico bancario, ricarica postepay o PayPal. Per consultare il mio catalogo completo: https://www.comprovendolibri.it/cataloghi/Titty23pd
10 €
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Bari (Puglia)
Condizione: Come Nuovo I GRUPPI DI PRESSIONE IN URSS di Silvio Fagiolo Editore Laterza Bari - 1977 - Pagine 263 - Misure 18 x 11 Collana Tempi Nuovi Laterza n. 93 - Dimensione in-16° Copertina in cartoncino ruvido - Unione Sovietica SCIENZA POLITICA - POLITICA E GOVERNO In ottimo stato senza strappi, scritte, scotch, o macchie di umido, mai aperto, mai letto. L'immagine mostrata è dell'oggetto messo in vendita. Per qualsiasi chiarimento non esitate a contattarmi.
6 €
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Italia (Tutte le città)
PRIME EDIZIONI, BIOGRAFIE. Riconciliazione. LIslam, la democrazia, lOccidente di Benazir Bhutto; 1°Ed.Bompiani, febbraio 2008; Copertina rigida editoriale con sovracoperta illustrata a colori: 439 pagine; Lingua: Italiano; Traduzione di Alberto Cristofori, Lorenzo Matteoli, Andrea Silvestri; ISBN-13: 978-8845260919 Peso di spedizione: 0,621 gr. Condizioni eccellenti (pari a nuovo) con lievissimi segni dello scaffale. Il 27 dicembre 2007 Benazir Bhutto, leader dellopposizione democratica pakistana, viene uccisa in un attentato al termine di un comizio pre-elettorale. Cinque giorni prima di morire, Benazir consegna al suo agente letterario un libro a cui sta lavorando da diversi anni. Quella che doveva essere una lucida e illuminante analisi che avrebbe accompagnato Benazir Bhutto nella sua attività di governo del Pakistan e nella gestione dei precari equilibri politici in cui il Pakistan è coinvolto, si è trasformata in un testamento politico, lasciato in eredità a chiunque voglia capire la difficile situazione politica mondiale. E Benazir Bhutto - cui la dittatura militare pakistana aveva già sottratto il padre e il fratello, e che era stata costretta alla detenzione prima e allesilio dalla sua terra poi - dimostra in questa sua ultima testimonianza tutto il suo coraggio, condannando aspramente non solo il fondamentalismo islamico, ma anche lOccidente, e gli Stati Uniti in particolare, per aver condotto negli anni una politica cinica e scellerata che li ha portati a sostenere gli stessi fondamentalisti islamici e la dittatura militare del generale Zia, in funzione antisovietica. Ma da queste pagine emerge anche la chiara visione che una riconciliazione è possibile. E forse è proprio questa fede incrollabile che lha condotta, con assoluta consapevolezza, al sacrificio della propria vita.
9 €
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Venezia (Veneto)
Centro Studi Serenissima è un Istituto privato specializzato nell'offerta di corsi, lezioni e ripetizioni per studenti delle scuole superiori e universitari. Di seguito l'offerta per le discipline dell'ambito giuridico-economico: Economia aziendale, Scienza delle Finanze, Governo dei gruppi e bilancio consolidato, Ragioneria generale ed applicata, Economia politica, Diritto privato, Diritto pubblico, Diritto amministrativo, Diritto commerciale e dell'economia. L'elevata qualità e l'ampia copertura del servizio sono garantiti da: - personale docente abilitato all'insegnamento ed esercitante la libera professione, con riconosciuta esperienza e competenza nelle discipline economiche e giuridiche; - direzione e segreteria sempre presenti per offrirvi flessibilità, monitoraggio, verifica degli obiettivi prefissati, consigli personalizzati. Il corsista acquisirà elevate competenze nel campo dei fenomeni economici aziendali ed internazionali, nella normativa civilistica e fiscale, nei sistemi aziendali (organizzazione, pianificazione, programmazione, amministrazione, finanza e controllo). Centro Studi Serenissima - Scuola privata superiore in centro a Mirano (VE) 30035 via L.Bianchi 15 (park privato) - Tel: 3405636429
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Ravenna (Emilia Romagna)
La Cyber Security, anche conosciuta come sicurezza informatica o sicurezza delle informazioni elettroniche, è la pratica che consiste nel difendere i computer e i server, i dispositivi mobili, i sistemi elettronici, network e dati da attacchi pericolosi. Il termine abbraccia un ampio raggio di settori e si applica a qualunque cosa: dalla sicurezza dei computer al ripristino di emergenza e all'istruzione degli utenti finali. Il governo statunitense spende 13 miliardi di dollari all'anno nella sicurezza informatica, ma avverte che gli attacchi informatici continuano a evolversi a ritmo serrato, il National Institute of Standards and Technology (NIST), Istituto nazionale degli standard e della tecnologia, raccomanda un monitoraggio continuo e in tempo reale di tutte le risorse elettroniche. Vi sono diversi metodi di controllo di computer e/o network i più conosciuti sono i virus, i worm, gli spyware e i trojan. L'utente medio viene in contatto generalmente con i codici dannosi attraverso gli allegati delle e-mail indesiderati o attraverso il download di programmi in apparenza legittimi ma che in realtà portano con sé l'esecuzione di un malware. All’ICT Security Manager spetta il compito di definire la politica di sicurezza del sistema informativo e valutare i rischi connessi all’uso di specifici strumenti informatici. Come è facile pensare assume sempre più un valore di straordinaria importanza il ruolo dell’ICT Security Manager, come quello di altri professionisti della sicurezza informatica e cresce nelle aziende la necessità di figure di questo tipo. Grazie a questo percorso formativo e specializzante i partecipanti acquisiranno competenze tali da poter diventare degli esperti della sicurezza dei sistemi informativi e delle reti informatiche, principalmente dal punto di vista tecnico, ma anche da quello gestionale, organizzativo e normativo. Il corso, infatti, fornisce tutte le conoscenze pratiche e teoriche “anti” HACKER e contro la pirateria informatica, nonché tecniche di Indagini Digitali Forensi. Il corso è finalizzato anche all’ottenimento delle Certificazioni Internazionali CompTIA Security+, EC-Council e PEKIT Security. OBIETTIVI DEL CORSO Gli obiettivi del percorso sono di formare il partecipante in modo che sarà in grado di identificare le minacce alla protezione, le vulnerabilità dei sistemi informativi e sarà capace di rispondere a qualsiasi incidente informatico secondo schemi prefissati, verrà fornito della preparazione sulle varie tematiche della cyber security, capaci quindi sia di capacità di sicurezza basilari, come il riconoscimento e il primo intervento alle minacce informatiche, ma anche di conoscenze avanzate di prevenzione, le normative, la sicurezza delle reti ecc.,. fino ad arrivare alla preparazione delle Tecniche di Indagini Forensi. Inoltre, al termine del corso il partecipante acquisirà le competenze specifiche richieste per svolgere la funzione di Responsabile della Sicurezza così come previsto dal Nuovo Codice Privacy – (art 10 del Disciplinare tecnico allegato B – Dlgs 196/03). A CHI E’ RIVOLTO Il percorso è rivolto a chi desidera diventare un professionista della sicurezza informatica partendo dalle basi o ampliando la sua conoscenza e certificandosi in questo ambito. Il Corso inoltre prevede la formazione di tecniche di indagini forensi e l’abilitazione per svolgere la funzione di Responsabile della Sicurezza come previsto dal nuovo Codice sulla Privacy GDPR. REQUISITI MINIMI Il corso è aperto a tutti. Non occorre conoscenze specifiche nell’ambito dei temi trattati. Le classi verranno formate in modo che non si abbiano eccessive disparità. Per potersi iscrivere è necessaria solo una familiarità con l'utilizzo del PC e una conoscenza di base del sistema operativo Microsoft Windows. PRINCIPALI MODULI DIDATTICI • Introduzione ai Concetti di Sicurezza • Infrastruttura e Connettività • Security Intelligence • Identificare Potenziali Rischi • Monitorare le Attività e Rilevamento delle Intrusioni • Implementare e Gestire una Rete Sicura • Ambiente Statico e Metodi di Mitigazione • Fondamenti di Crittografia, Metodi e Standard • Mobile Security • CIA Trade con Implementazioni su Controlli di Sicurezza e Nuovi Standard Industriali • Implicazioni di Integrazione con Terze Parti • Implementazione Procedure contro Attacchi o Incidenti • Rendere Sicura l’infrastruttura di Rete • Security Policies e Procedure • Aspetti Legali • Indagini Digitali Forensi: Computer Forensics • Preparazione agli Esami di Certificazione TITOLO Certificazione Internazionale CompTIA Security + Certificazione Internazionale EC-Council Certificazione Internazione P.E.K.I.T. Security In caso di esito negativo nel conseguimento della certificazione, verrà data l'opportunità di RIPETERE interamente il corso GRATUITAMENTE. CONSULENZA PER IL LAVORO E COLLOQUI GARANTITI In seguito all'acquisizione della certificazione finale, per chi avesse necessità, l'Istituto Elvetico potrà far intraprendere i suoi allievi un percorso di accompagnamento verso il mondo del lavoro con una consulenza, consigli e suggerimenti per meglio inserirsi nel contesto lavorativo. Al fine di finalizzare questo percorso l'Istituto Elvetico, grazie a continui contatti con la propria rete di accordi con agenzie primarie e aziende del settore, garantisce la possibilità di effettuare fino a 3 colloqui di lavoro nel campo di studi intrapreso dall'allievo.
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Italia (Tutte le città)
Questo libro apre uno squarcio importante nella storia del nostro paese e risponde a quesiti altrimenti indecifrabili che nemmeno le inchieste giudiziarie sono riuscite a chiarire del tutto. A cominciare dal delitto Matteotti (1924) per arrivare alla morte di Mattei (1962) e di Moro (1978). Ogni volta che gli italiani hanno provato a decidere del proprio destino, gli inglesi sono intervenuti. Ora i documenti desecretati, che i due autori hanno consultato negli archivi londinesi di Kew Gardens, lo dimostrano. Da quelle carte emerge con chiarezza che non è Washington a ordire piani eversivi per l'Italia, come si è sempre creduto, ma soprattutto Londra, che non vuol perdere il controllo delle rotte petrolifere e contrasta la politica filoaraba e terzomondista di Mattei, Gronchi, Moro e Fanfani. Il petrolio però non è il solo problema. Per gli inglesi anche i comunisti sono un'ossessione. Tanto da contrastarli con ogni mezzo. Persino arruolando schiere di giornalisti, intellettuali e politici per orientare l'opinione pubblica e il voto degli italiani. Finché si arriva al 1976, l'anno che apre al PCI le porte del governo. A Londra progettano un golpe. Ma l'ipotesi viene alla fine scartata a favore di un'altra "azione sovversiva". Si scatena così un'ondata terroristica che culmina nell'assassinio di Aldo Moro.
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Italia (Tutte le città)
POLITICHE DEL GOVERNO. La deriva. Perché lItalia rischia il naufragio di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo; Ed.Rizzoli, 2008; Copertina rigida editoriale con sovracoperta illustrata a colori; Pagine: 310; Peso di spedizione: 0,425gr. Dalle infrastrutture bloccate da lacci e lacciuoli di ogni genere allattività legislativa farraginosa, dai ritardi nellinformatica che ci fanno arrancare dietro la Lettonia agli ordini professionali chiusi a riccio davanti ai giovani, dal declino delle Università-fai-da-te alle rivolte di mille corporazioni, dalle ottusità sindacali ai primari nominati dai partiti: lItalia è un Paese straordinario che, nonostante la sua storia, le sue eccellenze, i suoi talenti, appare ormai alla deriva. Un Paese che una classe politica prigioniera delle proprie contraddizioni e dei propri privilegi non riesce più a governare. È la tesi di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo: quella Casta, denunciata nel libro che ha rappresentato il più importante fenomeno editoriale degli ultimi anni, non è soltanto sempre più lontana dai cittadini ma è il sintomo di un Paese che non sa più progettare e prendere decisioni forti. E il confronto con gli altri Paesi, senza una svolta netta, coraggiosa, urgente, si fa di giorno in giorno così impietoso da togliere il fiato.
5 €
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Italia (Tutte le città)
PRIME EDIZIONI, POLITICA E GOVERNO. Perché odio i politici di Guido Almansi; 1°Ed.Arnoldo Mondadori, 1991; In 8º (21,5 cm) 252 pp.Copertina rigida editoriale con sovracoperta illustrata a colori; Peso di spedizione: 0,400 gr. ISBN-10: 8804354089 ISBN-13: 978-8804354086 Lingua: Italiano; Collana: Frecce. Novantasei protagonisti della cultura danno voce alla rabbia degli italiani.
7 €
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Italia (Tutte le città)
In questa biografia, qui proposta in edizione tascabile, aggiornata al novembre 2004, Kimmerling ripercorre la carriera di uno dei più controversi statisti del nuovo millennio e i tanti crimini contro l'umanità di cui si sarebbbe macchiato, dal massacro di Sabra e Shatila nel 1982 al recente bagno di sangue di Jenin, in nome della sua visione colonizzatrice della "grande terra d'Israele". L'autore inserisce quindi la spirale di violenza del conflitto israelo-palestinese nel contesto della politica dell'attuale governo israeliano.
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