Storia architettura moderna leonardo
Elenco delle migliori vendite storia architettura moderna leonardo
Taranto (Puglia)
Disegni di architettura italiana dal dopoguerra ad oggi dalla collezione Francesco Moschini AAM Architettura arte moderna. Disegni di architettura italiana dal dopoguerra ad oggi dalla collezione Francesco Moschini AAM Architettura arte moderna, 252 pagine, Centro Di Editore, 2002. Nel catalogo sono raccolti i più significativi tra i progetti ed i disegni di architettura che costituiscono la collezione di Francesco Moschini, dovente di storia dell'architettura al Politecnico di BAri. la collezione è formata in gran parte da materiali conservati nella Galleria AAM Architettura Arte Moderna di Roma. Molte delle opere sono state pubblicate su riviste specializzate e su volumi dedicati all'architettura italiana; alcune hanno assunto fama internazionale e vengono continuamente esposte nelle gallerie di tutto il mondo, ma altrettante sono inedite.
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Firenze (Toscana)
TITOLI: PONTORMO, GIOVANNI DELLE BANDE NERE, LA BASILICA DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA VOL. I, SAN LORENZO, INVENTARE LA REALTà G. ZOCCHI E LA TOSCANA DEL SETTECENTO, CASE DI ARTISTI IN TOSCANA, LA CATTEDRALE DI PISA (ANCORA SIGILLATO),VALLOMBROSA (SULL'ABBAZIA), VISIBILE E PREGARE, ARTI FIORENTINE - LA GRANDE STORIA DELL'ARTIGIANATO VOL. 2, CARABINIERI IN TOSCANA 1859-2004, MITI DI CITTà, LA GALLERIA D'ARTE MODERNA DI PALAZZO PITTI. + altri titoli sulla parte cataloghi e mostre d'arte contemporanea (anni '70/'80/'90 soprattutto): -V. Berti, Dipnti e disegni 1940/1991. - Vasco Ascolini, la Vertigine dell'ombra, Fotografie 1965-2007, Skira Gennaio 2008 - VILLA MEDICI, JOURNAL DE VOYAGE, EDIZIONI CARTE SEGRETE ANNO 1° N. 0 MAGGIO 1986 - ONOFRIO PEPE, Il mito di Europa, Edizioni Pagliai Polistampa, Firenze 2002, italiano e inglese, foto delle opere, 32*25, pp. 79.) - ONOFRIO PEPE, Il volo di Icaro, testi di Francesco Gurrieri Domenico Viggiano, testo italiano e inglese, 59 tavole f.t., 4 tavole n.t., 24*31, pp. 79. Copertina illustrata a colori. - NIVOLA SCULTORE F. LICHT, Editore: Mondadori Electa, 2003, Pagine: 109, illustrato, brossura - ARNOLDI - AA. VV., Nag Arnoldi.Tavole fotografiche in nero e a colori, anche a piena e doppia pagina. Testo in italiano/inglese, Edizioni d'Arte Ghelfi 1989, 4to, pp. 146 e ALTRI.
80 €
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Italia (Tutte le città)
La Repubblica di Weimar. Vita e morte di una società permissiva di Walter Laqueur 1°Ed.Rizzoli, maggio 1977 In 8°, rilegato editoriale cartonata nera con in sovraccoperta "L'angelo azzurro di Marlene D.", Pagine: 389; Traduzione di Lydia Magliano; Peso di spedizione: 0,525gr. Titolo originale: Weimar. A Cultural History 1918-1933; Dimensioni: cm.22,5x16; Copertina rigida plastificata illustrata in policromia a tutta pagina, l'interno del volume, impreziosito da un'imponente apparato illustrativo e storico - documentale, presenta immagini in bianco e nero appena ingiallite ai margini, ma comunque perfettamente fruibili. Panoramica del libro Durante gli anni della Repubblica di Weimar (1918-1933) la Germania elaborò la prima cultura autenticamente moderna, le cui realizzazioni ebbero profondi e duraturi effetti in innumerevoli settori, dall’architettura al teatro e al cinema, dal pensiero sociale alla scienza. Fu il periodo dell’espressionismo e di Einstein, di Thomas Mann e di Bertolt Brecht, della psicoanalisi e del neomarxismo, della musica atonale e della Bauhaus, di Max Reinhardt e di Marlene Dietrich: anni quindi di vitalità creativa senza precedenti, ricchi di contenuti ma tuttavia non privi di contraddizioni intrinseche e di ombre inquietanti. L’evoluzione della Repubblica di Weimar, infatti, rappresentò in un certo senso la parabola della prima società permissiva della storia, che, forse proprio in quanto tale, produsse essa stessa gli impulsi che ne avrebbero provocato la violenta dissoluzione. Le strutture dell’establishment accademico rimasero sempre, nel loro complesso, sostanzialmente ostili alla Repubblica e a tutto ciò che essa rappresentava. Parallelamente alla cultura d’avanguardia e, in senso lato, « di sinistra », ne andò quindi gradualmente emergendo un’altra, di ispirazione contraria, rivolta contro tutto ciò che si configurava come « modernismo », assimilato in pratica al « bolscevismo » e con esso poi completamente identificato; e fu questa seconda cultura, che si richiamava ai valori dell’irrazionalismo, del sentimento, della « fede », a polarizzare intorno a sé strati sempre più vasti di un’opinione pubblica che istintivamente avversava gli innovatori fermenti politici e culturali e auspicava una società « ordinata » che esprimesse uno Stato « forte ». L’opera di Walter Laqueur costituisce la prima, penetrante indagine della « cultura di Weimar » nella sua globalità, intesa nel senso più ampio di vita sociale di quel complesso e turbinoso periodo. Ne risulta, in un’avvincente esposizione dove l’approccio critico ai problemi si unisce felicemente a un’elegante agilità narrativa, un panorama esauriente delle ideologie, delle tematiche e dei movimenti che sono alla radice della cultura contemporanea.
10 €
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