UMBERTO LILLONI (1898 – 1980) VASO CON FIORI LITOGRAFIA ORIGINALE FIRMATA E NUMERATA A ABBADIA SAN SALVATORE
Umberto Lilloni (1898 – 1980) – Vaso con fiori
Litografia originale su carta
Firmata a matita in basso a destra dall’artista e numerata a matita in basso a sinistra “P 3/9”
Misure dell’immagine: 70 cm di altezza x 50 cm di larghezza
Misure complessive: 73 cm di altezza x 53 cm di larghezza
Opera rara e di grande pregio del Maestro Umberto Lilloni, uno dei massimi autori del Novecento italiano.
Già dagli anni ’20 avverte il problema del superamento della pittura post-impressionista e, per una breve stagione, si avvicina alle idee e alle ricerche del movimento artistico "Novecento", nato a Milano, partecipando alla seconda mostra milanese del gruppo nel 1929 e alle mostre all’estero. S’avvede ben presto che la tendenza novecentesca è incongrua al suo temperamento. Intorno al 1930 si accosta ai “Chiaristi”, sono le prime esperienze di quella "pittura a fondo chiaro" che diventerà la sua inconfondibile caratteristica. Espone alla Biennale di Venezia dal 1928 al 1952, alle Quadriennali di Roma dal 1933 al 1969, alle mostre internazionali di Monaco di Baviera nel 1931, di Bruxelles nel 1935 e di Parigi nel 1937. Le sue opere sono conservate nei principali musei italiani e nel museo di Rio de Janeiro.
Litografia originale su carta
Firmata a matita in basso a destra dall’artista e numerata a matita in basso a sinistra “P 3/9”
Misure dell’immagine: 70 cm di altezza x 50 cm di larghezza
Misure complessive: 73 cm di altezza x 53 cm di larghezza
Opera rara e di grande pregio del Maestro Umberto Lilloni, uno dei massimi autori del Novecento italiano.
Già dagli anni ’20 avverte il problema del superamento della pittura post-impressionista e, per una breve stagione, si avvicina alle idee e alle ricerche del movimento artistico "Novecento", nato a Milano, partecipando alla seconda mostra milanese del gruppo nel 1929 e alle mostre all’estero. S’avvede ben presto che la tendenza novecentesca è incongrua al suo temperamento. Intorno al 1930 si accosta ai “Chiaristi”, sono le prime esperienze di quella "pittura a fondo chiaro" che diventerà la sua inconfondibile caratteristica. Espone alla Biennale di Venezia dal 1928 al 1952, alle Quadriennali di Roma dal 1933 al 1969, alle mostre internazionali di Monaco di Baviera nel 1931, di Bruxelles nel 1935 e di Parigi nel 1937. Le sue opere sono conservate nei principali musei italiani e nel museo di Rio de Janeiro.
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